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Superbonus 110%: la polizza assicurativa imposta dal Decreto Rilancio proteggerà l’asseveratore, i suoi clienti e lo Stato?

Il ruolo dell’asseverante risulta di fondamentale importanza per l’ottenimento delle detrazioni fiscali potenziate al 110% e pertanto il Decreto Rilancio, in caso di asseverazioni mendaci, ha previsto:


Sanzioni penali. L’art. 481 del Codice Penale stabilisce che “Chiunque, nell’esercizio di una professione sanitaria o forense, o di un altro servizio di pubblica necessità, attesta falsamente, in un certificato, fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da € 51 a € 5.161”.

Sanzione amministrativa pecuniaria da € 2.000 a € 15.000 la cui entità dipenderà dalle capacità dell’avvocato difensore ed in buona dose anche … dalla dea fortuna cioè dalla comprensione/perizia/senso di giustizia … del Giudice
Comunicazione all’Ordine di appartenenza dell’illecito penale

Risarcimento del danno, cioè della perdita del beneficio

https://www.lavoripubblici.it/news/2020/09/PROFESSIONE/24223/Superbonus-110-la-polizza-assicurativa-imposta-dal-Decreto-Rilancio-protegger-l-asseveratore-i-suoi-clienti-e-lo-Stato

Dottore commercialista: professione ad alto rischio

Non ci sono solo i rischi di responsabilità civile e penale che possono essere imputati al commercialista in concorso con il cliente, ma anche il pericolo di incappare in violazioni di altre normative quali:
la privacy, l’antiriciclaggio, la responsabilità degli enti (D.Lgs. 231/2001 considerato applicabile anche agli studi associati e alle società fra professionisti).
https://www.tutelafiscale.it/dottore-commercialista-professione-ad-alto -rischio/%23:~:text=Non%20ci%20sono%20solo%20i,Lgs.

I ‘rischi del mestiere’. Il concorso del commercialista nel reato del proprio cliente secondo la recente giurisprudenza di legittimità.

Il commercialista, quale professionista coinvolto in attività di consulenza contabile fiscale di società e persone fisiche, può essere chiamato a rispondere quale concorrente nel reato del proprio cliente anche agendo a titolo di dolo eventuale: lo ha recentemente ribadito la Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 28158/2019 relativa al reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

https://www.giurisprudenzapenale.com/wp-content/uploads/2019/12/Castagno_Stigliano_gp_2020_1.pdf