La sanità integrativa rappresentata dalle Società di Mutua Assistenza e dai Fondi Sanitari Integrativi è la risposta ad un bisogno percepito da larghe fasce della popolazione che, a causa della crisi economica ha difficoltà ad accedere alle cure private. Cure che spesso diventano l’unica alternativa praticabile stante la crisi profonda del nostro Servizio Sanitario Nazionale che non può più garantire cure gratuite per tutti.
Alla base della diffusione della sanità integrativa rappresentata da Mutue, Casse e Fondi sanitari, c’è il principio della solidarietà mutualistica. Queste organizzazioni non hanno finalità di lucro e questo spiega in parte il motivo per cui possono erogare servizi che nell’ambito delle assicurazioni private, avrebbero costi sensibilmente più elevati.
Se è vero il detto che l’unione fa la forza, è facile intuire come la forza di queste organizzazioni sia nel numero. E’ per questo che abbiamo deciso, come società di brokeraggio, di aderire e fare nostro il principio, contribuendo alla diffusione di questo modello di assistenza sanitaria integrativa che riteniamo possa essere la soluzione, come già in altri Paesi europei, per una rinnovata cultura di prevenzione e cura delle patologie.
La nostra Costituzione recita all’art.32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.” Nella pratica ciò non avviene più! Infatti recenti indagini hanno portato alla luce che ben il 21% degli esami diagnostici, il 57,2% delle visite specialistiche e il 21,8% degli interventi chirurgici sono ormai a carico delle famiglie che pagano di tasca propria queste prestazioni con una spesa media di 611 euro a persona e di 1.600 euro a famiglia. L’invecchiamento progressivo della popolazione e la riduzione delle prestazioni erogate dal SSN, aggraveranno ancora di più il disavanzo della sanità pubblica, con un carico di spesa sempre maggiore per le famiglie.
Se diamo uno sguardo a ciò che già avviene all’estero, in particolare in Europa, possiamo rispondere che l’unica alternativa è un mix fra pubblico e privato. Una indagine del CENSIS ha rivelato che l’81% degli intervistati, (popolazione di individui con età compresa fra 40 e 65 anni), ha risposto ‘Si’ alla domanda “aderirebbe ad un programma di sanità integrativa privata?”.
Purtroppo uno dei maggiori ostacoli alla diffusione delle assicurazioni private nel ramo sanitario, è l’elevato costo delle polizze e la forte selezione sullo stato di salute dei richiedenti. Non per niente solo il 4% degli italiani ha stipulato una polizza sanitaria.
C’è un’altra soluzione?
Con la Legge n. 3818 del 15 Aprile 1886 sono state istituite le società di Mutuo Soccorso. Si tratta di organizzazioni senza fini di lucro, che hanno il compito di erogare ai soci aderenti sostegno e copertura per determinate necessità personali legate alla salute e assistenza economica. Si differenziano nella sostanza dalle polizze di assicurazione in quanto le Mutue svolgono un’attività di mutuo soccorso tra i soci e si ispirano ai valori della solidarietà, infatti:
• Non viene fatta alcuna discriminazione delle persone assistite.
• Vige il principio della porta aperta: tutti possono aderire ad una mutua a prescindere dalle condizioni di salute.
• Durata illimitata del rapporto associativo con facoltà di recesso solo in capo al socio.
• Estensibilità della copertura a tutti i componenti del nucleo familiare.
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